10 azioni pericolose per cui ti segnaleranno come spammer

Por MDirector
7 mins

Conosci le azioni che ti segnaleranno come spammer e comprometteranno le tue campagne di emailing? Lo spam è ancora uno dei principali problemi con cui si confronta ogni campagna di email marketing. Di fatto, come si osserva nella grafica qui sopra la media dello spam nel traffico mail mondiale è ancora al 50%.

Nel report di SecureList si segnalano i ter paesi leader nel ranking degli spammers:

  1. Stati Uniti
  2. Vietnam
  3. India

Come i tre principali paesi che hanno uno spam ridotto:

  1. Germania
  2. Cina
  3. Giappone

Perché i tuoi messaggi vengono segnalati come spam?

Molte aziende non sono ancora coscienti dei motivi per cui un utente può segnalare la tua campagna di email marketing come spam. È un problema grave dato che non possono rimediare e i risultati sono compromessi.

In un’indagine del 2015 realizzata da Marketing Sherpa svolta su 1300 utenti, sono state identificate le 4 ragioni principali per cui si segnala come spam un messaggio commerciale:

Decalogo delle azioni che ti segnalano come spammer

Molte delle azioni che si effettuano in una campagna di email marketing, alcune delle quali alla base delle segnalazioni come spammer, si effettuano per mancata conoscenza. Per evitarlo, questo decalogo ti segnala le 10 azioni da evitare.

1 – Inviare messaggi da un mittente sconosciuto o non confermato

Uno dei primi elementi che i programmi anti spam guardano con la lente è chi invia il messaggio. In molti casi si gioca con questo campo indicando una persona o un brand non reale. Per questo è fondamentale utilizzare un indirizzo di posta confermato.

Oltre tutto deve essere riconoscibile al destinatario. Un’alta percentuale di utenti apre solo i messaggi di persone che conosce. Ciò riguarda sia il nome sia l’indirizzo dell’invio.

Evidentemente una delle azioni che ti segnalano come spammer è lasciare vuoto il campo del mittente. Anche se a volte si fa per errore.

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2 – Un subject troppo commerciale

Il secondo elemento che influisce sul tasso di apertura è il subject. Se un utente vede una linea di subject piena di punti esclamativi o termini tipici dei messaggi spam, invierà il messaggio alla cartella spam. Se il filtro anti spam non lo ha già fatto. Gratis, XXX, Offerta…sono espressioni che si devono abbandonare.

Per questo un consiglio è quello di dedicare il tempo adeguato a creare un subject interessante. Più breve è, meglio è. Linee di subject più corte di 6 parole hanno più impatto sugli utenti che consultano la posta da mobile o tablet.

3 – Un indirizzo IP considerato spammer

Alcune volte i tuoi messaggi di posta elettronica sono segnalati come spam perché dipende dall’indirizzo IP di invio. Accade quando si condivide il server con altre aziende.

Per questo è basilare lavorare con gestori di emailing professionali che ti garantiscano una normativa antispam e che abbiano una reputazione inattaccabile.

4 – il messaggio è vuoto o contiene solo immagini

In alcune occasioni le azioni che ti segnaleranno come spam sono state effettuate senza volerlo. Per esempio hai inviato un messaggio vuoto? Per questo tutti i programmi antispam contengono filtri che considerano le mail vuote come ad alto rischio.

C’è un tipo di newsletter che può essere considerato vuoto: quella che contiene solo immagini. Alcuni provider di email bloccano le immagini, ciò che fa sì che le mail che contengono solo immagini siano considerate vuote.

Molti spammer invece nascondono codici nelle immagini e ciò fa sì che i filtri anti spam siano programmati per inviare messaggi che contengono solo immagini alla cartella antispam. L’ideale per evitare questo problema è mantenere una proporzione tra immagini e testo.

5 – Uso di parole proibite

Una delle tecniche che si utilizzano per contrastare lo spam da parte dei filtri che analizzano il contenuto. In questo caso si analizza se c’è una presenza di una serie di termini che sono utilizzati dagli spammer:

Gratis, pagamento immediato, urgente, vinci soldi, viagra, senza rischi, farmacia online, tariffe sicure, sesso, casino, denaro facile, conveniente, solo oggi, perdi peso, guadagna denaro, non è spam, visto in TV,…sono alcuni esempi dei termini che fanno sì che un messaggio sia considerato spam.

Se non vuoi che le tue mail finiscano in spam verifica, oltre al subject, anche il contenuto del messaggio e aggiornalo continuamente.

6 – Non ci sono link per disiscriversi

Alcune aziende pensano che se non offri l’opzione di disiscrizione, gli utenti non si cancelleranno. Altre sono più scaltre e rendono quasi impossibile trovare il link ‘unsubscribe’.

Un grande errore. Quando un utente cerca il link per disiscriversi ha deciso di farlo. Se non lo trova la soluzione più semplice è segnalarti come spam.

Come si suole dire ‘il rimedio è peggio della malattia’. Perché? Identificandoti come spam sta segnalando agli altri providers che facciano una verifica sulle tue campagne.

È importante quindi avere chiaro dove posizionare il link di disiscrizione. Puoi anche richiedere le motivazioni dell’abbandono.

7 – Aspettative non soddisfatte

Non c’è nulla di peggio per un utente che aprire una newsletter senza trovare ciò che si aspettava. Per questo è importante che il subject della mail sia legato con il contenuto che compare nel messaggio.

Che senso ha far aprire un messaggio con una promessa che non viene mantenuta? La cosa normale è che l’utente abbandoni la pagina e ti segnali come spam. Aumenterai i tassi di apertura ma finirai tra gli spammers.

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8 – HTML non curato

È una delle azioni che ti segnaleranno come spammer che devi curare. Soprattutto perché ha a che fare con il tuo brand. Alcune approssimazioni poco professionali nell’email marketing fanno sì che l’HTML dei messaggi includa tag di codici sporchi o mal formattati. In alcuni casi è la conseguenza dell’uso di testi creati in Word. Il problema è che i filtri antispam rilevano questi errori e ti inviano alla cartella spam.

Per evitarlo la cosa migliore è usare una piattaforma di email marketing professionale per creare e gestire le tue campagne. In questo modo potrai utilizzare template ottimizzati in cui includere testi e immagini.

Ovviamente non dimenticarti di aspetti come:

9 – Includere file in allegato

Come chiarisce la grafica di SecureList, la maggior parte delle mail identificate come spam pesa meno di 2kb. Ovviamente se inserisci allegati hai più probabilità di finire in spam perché il messaggio risulta ad alto rischio. Una soluzione al problema è sostituire il file con un link.

10 – Inviare troppe mail

Come accennato prima, il principale motivo per cui gli utenti mandano le mail commerciali in spam è l’abuso degli invii. Soprattutto se si tratta di messaggi senza valore per l’utente.

Qual è il tasso di invio adeguato? Dipende da molti fattori: il settore, il tipo di messaggio, il database, la dimensione aziendale. La cosa migliore per saperlo è chiederlo agli utenti. Sono gli utenti che ti segnaleranno la strada da seguire.

Come hai osservato, una campagna di email marketing può essere un disastro se non curi gli aspetti base. Ovviamente se vuoi assicurarti che i tuoi messaggi siano adeguati per evitare lo spam devi usare piattaforme di email marketing come MDirector che ti offrano opzioni come il test spam prima dell’invio.

Con MDirector potrai inviare la maggior parte delle azioni che ti segnalano come spammer in maniera facile. Registrati ora e prova gratis una piattaforma che ti aiuterà a creare campagne di emailing migliori, con messaggi che non verranno considerati spam.

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