È l’anno del programmatic buying
I programmatic buying nel 2017 non smetteranno di crescere. Tutte le tendenze, i dati e gli studi scommettono che sia l’anno di questo sistema.
Per cominciare, i programmatic buying nel 2017 cresceranno del 31% circa. Questo è il primo indicatore della situazione, come rilevabile dallo studio sul Programmatic Marketing di Zenith. Forse questa percentuale, di per sé, dice poco. Ma se si fa un ripasso sull’evoluzione, vedrai che si tratta di un dato importante.
L’acquisto programmatico all’inizio si utilizzava per raggiungere il target ad ogni costo. La sua principale caratteristica e vantaggio era il prezzo. Ma si trattava anche di uno svantaggio considerevole dato che non si teneva molto in conto la qualità dei siti web in cui venivano mostrati gli annunci.
INDICE DEI CONTENUTI
Brand Safe, il controllo delle pubblicazioni
La situazione attuale non ha nulla a che vedere con il passato. Il Brand Safe è molto importante per un brand che ha a cuore dove vengono pubblicati i propri annunci. La sicurezza del brand garantisce che i tuoi annunci non vengano mostrati in contesti che possano creare un danno d’immagine.
Ma non è solo questo. I pubblicisti, le agenzie e i responsabili di marketing utilizzano già il servizio di Ad-Verification per verificare le pubblicazioni e garantire il Brand Safe. Quindi il modo di intendere la gestione della pubblicità è cambiato drasticamente.
Ciò che ora predomina è l’uso di tecniche e strumenti che permettono di segmentare i dati. Solo così si garantisce che il messaggio arrivi ad un pubblico idoneo. E solo in questo modo potrai identificare gli utenti più ricettivi verso i tuoi messaggi per invogliarli ad acquistare.
Investimento nel programmatic buying
Tenendo in conto che parliamo solamente di dati, torna al 2012. I programmatic buying riguardavano allora il 13% degli annunci. E di fatto, si investivano circa 5 milioni di dollari in questo settore. Se già si trattava di una cifra interessante allora, ti immagini quali sono gli investimenti di oggi?
Uno studio di Zenit mostra che, già nel 2016, sono già stati investiti 39 milioni di dollari. Quindi siamo di fronte ad una crescita del 71% all’anno. Inoltre, le medesime statistiche predicono che fino al 2018 il settore continuerà a crescere sensibilmente fino a raggiungere la cifra di 64 milioni di dollari di investimento.
Ma chi fa uso di questi servizi? Al momento il mercato statunitense è il maggior acquirente di questo tipo di servizi. Solo nell’anno passato, sono stati investiti 24 milioni di dollari in programmatic buying, sul mercato americano.
Come puoi immaginare, questa cifra ha posizionato gli Stati Uniti tra i principali investitori, con una percentuale del 62% della spesa mondiale in programmatic buying. Nella classifica seguono Inghilterra e Cina.
Tendenze di programmatic buying nel 2017
Dall’altro lato, i programmatic buying in televisione sono ancora in auge. Secondo un’analisi di Magna Global, l’investimento in televisione passerà dal 4% del budget al 17% nel 2019. Cosa che, in cifre, si traduce in 10 milioni di dollari.
Anche se ci sono diversi canali per effettuare programmatic buying, piattaforme come la radio o altri sistemi out of home offrono già servizi automatizzati basati sui dati. E tenendo in conto questa crescita esponenziale, ti sei fatto un’idea di cosa sta per succedere?
1.- In Italia i programmatic buying cresceranno
Abbiamo visto che i mercati potenziali sono gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Cina. E l’Italia?
Secondo i dati di Google Programmatic Direct: tendenze e approfondimenti per l’area EMEA, il programmatic sta vivendo un’evoluzione anche in Italia. Gli investimenti sono aumentati considerevolmente e quindi ci si aspetta che durante quest’anno ci sia un incremento considerevole.
2.-Il boom della pubblicità programmatic nella TV è in arrivo
Uno dei principali svantaggi della pubblicità tradizionale in TV è che da quando si fa richiesta dello spazio pubblicitario alla conferma dell’orario e alla successiva analisi dei dati, trascorre troppo tempo.
Programmatic buying offre diverse soluzioni ottimali che faranno decollare gli investimenti nel settore.
3.- L’Header Bidding, l’evoluzione dell’RTB
L’Header Bidding è un concetto che rappresenta l’evoluzione del Real Time Bidding. In realtà è un sistema pubblicitario on line che lavora sui vantaggi derivanti dalle aste in tempo reale.
Questa tecnologia permette all’editore di collegarsi con diversi AdExcanges prima di agganciarsi all’Ad Server principale. Quindi è possibile arrivare al consumatore finale in maniera più efficace.
4.- La pubblicità cross device continuerà a crescere
Deloitte ci porta a confrontarci con la realtà dell’uso del mobile con la sua indagine Global Mobile Consumer Trends. Se l’80% dei consumatori a livello mondiale ha uno smartphone, la pubblicità programmatic dedicata a questo tipo di dispositivi non potrà che crescere.
Quindi, questo settore si presenta come una grande opportunità per tutti gli operatori. I dati di eMarketere assicurano che il mobile rappresenterà il 78% degli investimenti in pubblicità programmatic nel 2017, arrivando all’82% l’anno successivo.
Se analizziamo poi un secondo studio di eMarketer, si stima che nel 2020 l’investimento in pubblicità programmatic per desktop diminuirà considerevolmente, superato dall’investimento dedicato al mobile.
Tenendo in conto di questa informazione, si stima che i programmatic buying nel 2017 riguardino principalmente campagne cross device.
5.- La personalizzazione avanza
Sappiamo già che al giorno d’oggi il marketing digitale si accompagna al concetto di segmentazione e personalizzazione. Ma in questo caso l’importanza del processo va oltre. Arrivare a personalizzare la tua offerta programmatic per determinati utenti ti procurerà diversi vantaggi.
Strategie basate, per esempio, sulla geolocalizzazione, permetteranno un livello di segmentazione superiore.
6.- Il tuo brand potrà approfittare di micro momenti
Come dice Google Media Lab: “Il programmatic – insieme alla ricerca – è la chiave per approfittare dei micro momenti senza sacrificare la pianificazione.”
I micro momenti hanno avuto un forte riconoscimento nel mercato dell’ecommerce e il loro successo è nel mirino di molti. Sono legati ai momenti in cui gli utenti utilizzano i propri dispositivi (sempre di più mobile) per soddisfare necessità (risolvere dubbi, per esempio) o effettuare acquisti.
Cosa succede in quel preciso istante? L’utente è doppiamente ricettivo verso gli stimoli che riceve. Comincia in autonomia il processo di ricerca e le sue aspettative sono più alte che mai e sono più facili da convincere.
L’utente vuole ottenere risposte immediate, quindi i brand lottano per avere la meglio durante questi micro momenti. Una delle opzioni è programmatic buying.
7.- Le aziende ‘unicorno’ cambieranno la pubblicità
Empresas como Uber, Just Eat o Airbnb están cambiado todo. Uber, por ejemplo, ha dado un giro al sector transportes. Just Eat ha creado un nuevo servicio de alimentación y Airbnb ha sido un golpe duro para los hoteles.
I programmatic buying nel 2017 sarà legato anche alle circostanze. Come ha puntualizzato il Web Analytics World: “La competizione è reale e la lotta sta per cominciare. Man mano che il campo della tecnologia evolve e aumenta l’investimento, tutto il settore pubblicitario è coinvolto. Ogni giorno nascono nuovi giganti che vogliono farsi conoscere”.
8.- Creatività e evoluzioni tecnologiche
Diverse analisi di Ve Interactive assicurano che la creatività nel programmatic è fondamentale per divulgare contenuti personalizzati.
Quindi, i programmatic buying nel 2017 farà in modo che i messaggi realmente importanti ottengano l’attenzione del target ed i risultati crescano.
9.- Il Deep Learning migliorerà la qualità del retargeting
Il Deep Learning è una tecnica che si focalizza sulle reti neuronali al fine di individuare gli stimoli del cevello. Non parliamo di Intelligenza Artificiale perché questa tecnologia è più complessa e va oltre. Grazie ai dati sarà possibile arrivare a prendere decisioni.
Il Deep Learning è il campo in cui si nota la crescita più rapida all’interno dell’Intelligenza Artificiale. Come puoi immaginare la cosa è dovuta al fatto che il settore sta aiutando in maniera considerevole lo sviluppo informatico nell’analisi dei dati sotto forma di immagini, suoni o testi.
A partire da oggi, i computer avranno la capacità di vedere, imparare e reagire di fronte a diverse situazioni. L’applicazione di questa tecnologia avrà un forte impatto nelle campagne pubblicitarie e negli acquisti programmatic nel 2017.
Per quanto riguarda il retargeting, concretamente, i media saranno in grado di predire il comportamento dei diversi target, calcolare la tendenza alla conversione e misurare i risultati in maniera effettiva.
Una volta raggiunto il numero sufficiente di utenti con un cookie, valore che in MDirector stabiliao in 1000, potrai cominciare a fare programmatic buying attraverso il nostro modulo di Retargeting. Così, in maniera semplice, potrai:
- Acquistare annunci display standard
- Farlo attraverso le principali reti: da Google Doubleclick a OpenX a AppNexus, e molte latre.
Prova ora MDirector, il primo e unico strumento di comunicazione Cross Channel, e potrai attivare i tuoi acquisti programmatic per il 2017.