Marketing automation

Empatia artificiale nella tua strategia di marketing automation: best practices

Por MDirector

el 05 de Febbraio de 2019

el 05/02/2019

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Artículo actualizado hace 7 mesi por NewsMDirector

La fiction ha esplorato in maniera ampia il concetto dei robots con sentimenti. Ella, WALL-E e Westworld sono alcuni esempi. Ma la capacità tecnologia apparentemente distante delle macchine con emozioni non è molto lontana dalla realtà.

Ci sono brand che lavorano con software che provano emozioni e sentimenti. Vuoi unirti? Comincia a gestire l’empatia artificiale nella tua strategia di marketing automation.

Molti laboratori di analisi e aziende creano già strumenti nati per capire e rispondere a ciò che i robot sentono e non solo alle domande vocali. Le applicazioni di empatia artificiale sono molto variegate: dall’analisi dei mercati al trasporto, alla commercializzazione, alla pubblicità.

Cos’è l’empatia artificiale?

L’empatia artificiale non è un robot con sentimenti. Il suo obiettivo è rilevare e rispondere alle emozioni umane. È diversa dall’intelligenza artificiale ma è legata ad essa. Si può pensare all’intelligenza artificiale come la tecnologia che comprende diversi rami tra cui l’empatia artificiale.

Molte persone che conoscono l’empatia artificiale pensano che sia un passo cruciale nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Non solo per creare un robot totalmente intelligente ma anche per fare in modo che le persone accettino meglio i robot stessi.

Anche se non ha la forma fisica che associamo ai robot, l’empatia artificiale è già parte della nostra vita quotidiana.

Umanizzare le interazioni tra le persone e la tecnologia

La capacità di riconoscere emozioni di altre persone è una capacità intuitiva alla quale non si pensa molto. La scienza dell’empatia rivela che questa capacità complessa riguarda sia la semplice imitazione dei gesti sia la capacità di capire la parte cognitiva.

Ma per i computers riconoscere emozioni è un lavoro difficile. I cervelli usano diversi sistemi per rilevare le emozioni degli altri come segnali facciali non verbali, espressioni o tono della voce. I sistemi di software che sono in grado di rilevare sentimenti devono scomporre ogni componente che gli esseri umani utilizzano.

La startup Affectiva, con sede a Boston, utilizza un software di riconoscimento facciale e riconoscimento della voce per identificare emozioni e stati d’animo. È inoltre pioniera nell’integrazione dell’empatia artificiale nella vita quotidiana. Chiamano il loro software intelligenza emozionale artificiale o Emotion Al.

Per il riconoscimento facciale, Affectiva si basa su sensori ottici. Per esempio sulla videocamera di un telefono intelligente o una videocamera web. Gli algoritmi prima identificano il viso e poi si focalizzano sulle aree obiettivo. Tra di esse l’espressione della bocca, le sopracciglia e la punta del naso.

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I diversi modelli di queste aree vengono assegnati a diverse espressioni facciali. Poi le combinazioni dei modelli si assegnano a diverse emozioni. Attualmente misurano 7 emozioni diverse: ira, disprezzo, disgusto, paura, allegria, tristezza e sorpresa.

Per il riconoscimento vocale l’azienda analizza le caratteristiche della voce. Per esempio il tono, il tempo, il volume e la qualità della voce. Utilizza un database con oltre 6,5 milioni di visi di 87 paesi e il software diventa sempre più preciso man mano che analizza dati.

Applicazioni dell’empatia artificiale

Le applicazioni dell’empatia artificiale sono molto ampie. Considerando per esempio due discipline, il servizio al cliente e il supporto medico. Può aiutare a prevenire i crolli emozionali delle infermiere con l’uso dell’empatia artificiale per aiutare i pazienti. O può supportare i team di servizio al cliente usando il software per dirigere meglio le necessità degli utenti e aumentare la soddisfazione dei clienti.

L’educazione è anche un buon campo per applicare l’empatia artificiale. Si può usare per personalizzare le esperienze educative e offrire soluzioni personalizzate per coloro che necessitano di più focus.

L’empatia artificiale nella tua strategia di marketing automation è uno strumento potente di analisi del mercato che ti può aiutare a catturare sentimenti non espressi coscientemente dall’audience. Quando in un sondaggio si risponde ‘abbastanza d’accordo’ che è una risposta ambigua, il tono della voce può essere un indicatore reale di cosa la persona pensa davvero.

Con l’empatia artificiale si possono ottenere modelli di toni di risposta che permettono di conoscere il vero significato della risposta stessa. Applica l’empatia artificiale nella tua strategia di marketing automation per questo tipo di attività per esempio. Le opzioni sono infinite.

La tecnologia dell’empatia artificiale applicata a situazioni concrete

Gabi Zijderveld, il CMO di Affectiva, spiega come lavorano con la tecnologia che sviluppano. “I brand, gli inserzionisti e gli analisti del mercato usano la tecnologia di Affectiva per capire meglio il legame emozionale dei consumatori con il contenuto digitale”.

Per esempio, video, annunci o la programmazione televisiva. Attualmente un terzo delle aziende di Fortune Global e più di 1400 brand utilizzano la tecnologia di Emotion Al di Affectiva per capire meglio le relazioni dell’audience al contenuto e ottimizzare le campagne e le spese media di conseguenza.

Un esempio è Mars Inc. che voleva valutare le risposte dei consumatori alla sua pubblicità. E se queste risposte potessero far prevedere le vendite. Usando Emotion Al di Affectiva per le espressioni facciali legate alle emozioni, Mars e Affectiva hanno studiato la correlazione tra le reazioni facciali e le risposte emozionali all’efficacia nelle vendite dei prodotti come il cioccolato, le gengive, la cura degli animali domestici e gli alimenti istantanei. Alla fine Mars ha scoperto che l’analisi delle emozioni di Affectiva poteva prevedere con più precisione le vendite a breve termine.

Un altro esempio è il recente lancio di Google Duplex. Un assistente virtuale che prenota i ristoranti con un tono della voce umano. Google Duplex dimostra come l’empatia artificiale è in grado di proporre soluzioni e migliorare l’esperienza dell’utente.

In questo senso anche tu puoi applicare l’empatia artificiale nella tua strategia di marketing automation. Anche se le capacità di empatizzare delle macchine sono impressionanti, c’è ancora molta strada da percorrere.

Perché è importante l’empatia artificiale?

L’empatia artificiale può aiutare a portare le tue interazioni con i software oltre il livello standard. I pc hanno molte abilità intelligenti e ‘cognitive’ ma hanno carenza di dimensioni emozionali e sociali. Questo è un problema che le aziende devono affrontare.

Fa sì che i prodotti e le esperienze siano inefficaci e superficiali, cosa che non aiuta la lealtà verso il brand o interazioni significative tra i consumatori e i brand.

Per applicare l’empatia artificiale nella tua strategia di marketing automation bisogna assicurarsi che ciò non sia un rimpiazzo dell’interazione umana. Si incorpora sempre più la tecnologia negli sforzi di marketing e nella relazione con il cliente ma bisogna avere chiaro il valore delle connessioni umane che si costruiscono.

Può aiutare le aziende a creare interazioni significative e efficaci ma considerando sempre che è un appoggio e non un mezzo.

Inoltre l’empatia artificiale nella tua strategia di marketing automation è anche cruciale per una comprensione più profonda del comportamento del consumatore e per ottenere reazioni emozionali senza filtro. Ciò non è sempre facile, specialmente in grandi aree geografiche.

Anche quando si fanno analisi personali, i sentimenti che emergono spesso differiscono dai sentimenti reali. Quindi è importante considerare la difficoltà di comprensione delle emozioni. Che sono già soggettive di per sé.

Empatia artificiale nella tua strategia di marketing automation

L’empatia artificiale può sembrare fiction ma si sta già entrando a fare parte di diverse interazioni mediate in maniera digitale. Gli specialisti di marketing cercano sempre più di sviluppare capacità di intelligenza artificiale per scoprire informazioni nascoste e offrire migliori esperienze ai clienti. In questo senso l’empatia artificiale è la prossima frontiera. Applicata al marketing può essere tra le opzioni di supporto per:

  • Migliorare la relazione con il cliente: alcune aziende lo usano per soddisfare meglio le necessità dei clenti. Migliori le conversioni perché ti permette di capirli meglio. Gong, per esempio, è una risorsa che dà appoggio durante le fasi dell’imbuto di conversione. Una volta estratti i dati, il software può rispondere a domande.
  • Ottimizzazione del contenuto usando l’empatia artificiale nelle risposte: le tecniche di storytelling migliorano le tue campagne. Permettono di migliorare il tuo engagement con il cliente. Capire che tipo di contenuto ti aiuta con l’engagement è essenziale. In questo senso l’empatia artificiale si può utilizzare per prevedere metriche essenziali. Per esempio l’intenzione di acquisto e i contenuti che trasmettono più emozioni.

Quando usi il potere dell’intelligenza artificiale nella tua strategia di marketing automation puoi capire realmente il cliente. Ciò ti darà il potere di creare relazioni vere e durature. Queste relazioni sono quelle che generano fedeltà a lungo termine.

Se anche tu vuoi applicare l’empatia artificiale nella tua strategia di marketing automation, comincia a automatizzare i processi. Comincia provando la piattaforma automatizzata di email marketing di MDirector.

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