I KPI dell’e-mail marketing che non dovresti mai smettere di misurare nelle tue campagne
el 11 de Aprile de 2023
el 11/04/2023
I KPI dell’e-mail marketing sono indicatori che misurano il comportamento delle tue campagne e-mail. Cioè, attraverso di loro puoi scoprire come funziona la tua strategia in relazione ai tuoi obiettivi. Questi indicatori chiave di prestazione comprendono una serie di dati statistici estremamente importanti per monitorare e analizzare frequentemente i punti di forza e di debolezza delle tue campagne.
L’e-mail marketing non è solo un canale di comunicazione diretto ed efficace, ma è anche uno dei più misurabili. Per questo, ci sono diversi KPI che possono essere analizzati. Sebbene sia vero che alcuni sono più rilevanti rispetto ad altri, sono tutti correlati tra loro e devono essere valutati tenendo conto dei nostri obiettivi, come i seguenti:
- Raggiungere la posta in arrivo degli utenti
- Aumentare il traffico web dall’e-mail.
- Migliorare il numero di conversione della campagna
In questo modo, e dopo aver effettuato le opportune verifiche, potrai valutare il successo o il fallimento delle campagne in relazione agli obiettivi prefissati.
INDICE DEI CONTENUTI
I 7 KPI dell’E-mail Marketing che devi valutare nelle tue campagne
Una volta chiarita l’importanza degli indicatori chiave di prestazione, è tempo di sapere quali sono questi KPI dell’e-mail marketing che devono essere valutati, tenendo conto dei loro obiettivi, delle modalità di calcolo delle metriche e di come migliorarli:
1.- Tasso di rimbalzo
La frequenza di rimbalzo è l’indicatore che ti dirà quanti iscritti non hanno ricevuto la tua e-mail e perché è successo. I rimbalzi possono essere suddivisi in soft bounce e hard bounce.
- Soft bounce: sono quelli che indicano problemi temporanei con gli indirizzi e-mail e non hanno alcuna responsabilità sull’emittente. Un esempio potrebbe essere una casella di posta piena.
- Hard bounce: sono errori di consegna più complessi e tengono traccia dei problemi in corso, come un errore dell’indirizzo e-mail. In ogni caso, questi errori fanno capire in modo chiaro la qualità del tuo elenco di iscritti e della sua pulizia. Un utente con rimbalzi ricorrenti dovrebbe essere rimosso dalla lista per evitare di compromettere la tua reputazione.
Ricorda che per eseguire la valutazione generale della frequenza di rimbalzo devi conoscere il motivo per cui i tuoi messaggi non arrivano, ovvero devi identificare di che tipo di rimbalzo si tratta per poterlo risolvere.
- Quando il tasso di rimbalzo è buono: il tasso di rimbalzo è considerato ottimale quando è inferiore allo 0%, anche se è difficile mantenerlo a questo livello. Tuttavia, purché non superi il 5% di rimbalzo in ogni campagna, può essere considerato buono e non c’è motivo di preoccuparsi.
- Come misurare il tasso di rimbalzo: numero di rimbalzi diviso il numero di e-mail inviate moltiplicato per 100.
- Come ridurre il tasso di rimbalzo : la alternativa d’abitudine, e la più raccomandabile, è eliminare il contatto. Infatti, più che una soluzione, è un’azione che richiede prevenzione, sia attraverso un sistema di double opt-in sia attraverso una pulizia frequente della lista in cui si eliminano manualmente gli indirizzi problematici.
2.- Tasso dei clic
Il tasso di clic è il KPI che ti indica la percentuale di utenti che interagiscono con i tuoi contenuti, quindi una singola misurazione parla già di deliverability ed engagement. La posta deve essere arrivata in modo soddisfacente, oltre a generare interesse negli utenti in modo che ci siano clic sui link.
Questa valutazione è funzionale solo se si dispone di link preziosi all’interno dell’e-mail. Se hai, ad esempio, una sola CTA, sarà più difficile specificare la misurazione e fidarsi del risultato, poiché gli utenti non hanno molte opzioni su cui cliccare.
- Quando il tasso dei clic è buono: è considerato ottimale quando è superiore al 5%. Dipenderà però dal settore della tua attività, infatti sarebbe corretto anche un tasso di clic compreso tra il 2% e il 3%.
- Come misure il tasso dei clic: la formula per calcolare la percentuale di clic è il numero di clic (unici) sui link nella tua e-mail diviso per il numero di e-mail consegnate moltiplicato per 100.
- Come migliorare il tasso dei clic: per migliorarlo, devi concentrarti sull’ottimizzazione di tre aspetti fondamentali, il contenuto della tua e-mail, il testo delle CTA o anchor text e il design dell’e-mail. Tutto deve essere abbastanza allettante da generare un clic, ti aiuterà anche a scegliere i verbi giusti in modo che l’azione che vuoi che il destinatario faccia sia chiara, ma senza imporla.
Il modo migliore per sapere quali contenuti possono ottenere più clic è applicare un test A/B. Quindi, prima di effettuare l’invio saprai con maggiore precisione cosa funziona nella tua lista. È conveniente valutare più di un fattore per misurare il comportamento e le interazioni degli utenti.
3.- Tasso di apertura
Questo KPI indica se la tua e-mail è stata aperta e quante volte. È essenziale poiché un’e-mail che non è stata aperta è un’e-mail persa, in quanto le informazioni non sono mai arrivate all’utente.
Si dice che il tasso di apertura sia la prima metrica che descrive l’engagement che i tuoi utenti hanno rispetto al tuo marchio. Quindi è il KPI dell’e-mail marketing che ti dice se gli iscritti alla tua lista sono abbastanza interessati a te e, soprattutto, ai tuoi contenuti.
- Quando il tasso di apertura è buono: devi avere un’apertura minima del 20% nelle tue campagne, e questo prima di attivare qualsiasi allarme. Di seguito dovresti tenere d’occhio ciò che sta accadendo.
- Come misurare il tasso di apertura: devi applicare questa formula, E-mail aperte diviso E-mail consegnate per 100.
- Come migliorare il tasso di apertura: per risolvere potenziali problemi che potrebbero sorgere, dovresti considerare di migliorare la riga dell’oggetto dell’e-mail, il nome del mittente e il testo di anteprima. È inoltre fondamentale valutare se il problema è che stai raggiungendo la cartella dello spam della posta indesiderata nella tua campagna di e-mail marketing. Se fosse così, dovresti soffermarti sul punteggio che ottieni nel sistema antispam e sulla tua reputazione come mittente.
Il tasso di apertura è strettamente correlato alla sezione dell’oggetto, poiché questo è un elemento che gli utenti vedono subito quando ricevono l’e-mail. Se l’oggetto non è riuscito a essere abbastanza allettante, la posta non verrà aperta e, quindi, il contenuto non verrà utilizzato. Questa metrica è correlata anche alla frequenza di rimbalzo, un basso tasso di apertura può anche essere un segno che il messaggio non ha mai raggiunto il suo destinatario.
4.- Tasso di conversione
Il tasso di conversione ti dirà direttamente come si sta comportando l’invio in termini specifici di conversione in modo da sapere quanti utenti hanno completato l’attività che hai assegnato e, in caso contrario, scoprire perché.
È un KPI che riflette se uno scopo specifico che hai impostato viene raggiunto. Gli obiettivi di conversione possono essere vari: un acquisto, traffico sul tuo sito web, un abbonamento o un download, ad esempio. Tutto dipenderà dalla tua attività e da cosa vuoi ottenere con quella specifica campagna.
- Quando un tasso di conversione è buono: un tasso di conversione è considerato ottimale quando è superiore al 10%. Se è sotto il 5% c’è ancora molto da migliorare, se è sopra l’11% sei quasi al livello massimo.
- Come misurare il tasso di conversione: il numero di persone che hanno completato l’obiettivo desiderato, diviso per il numero di e-mail consegnate moltiplicato per 100.
- Come migliorare il tasso di apertura: non incoraggiare il clic se l’utente non troverà ciò che prometti quando entri. Migliora le tue CTA in modo che siano dirette e mantengano la proporzione; che ciò che si ottiene è correlato al processo (sforzo) che l’utente deve compiere. Cerca anche di aggiungere valore con i tuoi sconti, contenuti o qualunque cosa tu offra.
La metrica che misura le conversioni ci permette di conoscere il ritorno sull’investimento. Quando sai quanto hai investito e quanti iscritti hanno completato la particolare conversione o azione, è più facile capire se il denaro che hai investito stia dando i suoi frutti.
5.- Tasso di cancellazione
Un altro dei KPI dell’e-mail marketing che dovresti avere sempre sotto controllo. Misura la percentuale di contatti che non desiderano più ricevere le tue e-mail. Non è un motivo per preoccuparsi eccessivamente, piuttosto bisogna vedere l’intero contesto. Ci sono molte informazioni che questa metrica potrebbe rivelare, ad esempio, i tuoi contenuti potrebbero non essere interessanti per l’utente. Tuttavia, potrebbe anche essere che lo siano, ma che tu invii le tue e-mail troppo spesso.
- Quando un tasso di cancellazione è buono: le cancellazioni devono essere inferiori all’1% per campagna, più basso è questo numero, più favorevole per te.
- Come misurare il tasso di cancellazione: numero di contatti che si sono cancellati diviso per il numero di e-mail recapitate moltiplicato per 100.
- Come misurare il tasso di cancellazione: per migliorare questa metrica e per far scappare meno le persone dalle tue campagne, devi valutare la tua frequenza di invio, verificare che il contenuto sia di interesse per i tuoi iscritti e identificare ciò che il tuo pubblico vuole ricevere.
Ricorda che deve essere necessariamente presente il pulsante di disiscrizione o l’opzione per annullare l’abbonamento. Non dovresti essere infastidito dall’annullamento dell’iscrizione, poiché questo è un aspetto positivo per la tua reputazione e per tutti i KPI dell’e-mail marketing. Infatti, finché non si tratta di un numero grosso di cancellazioni, la situazione è sotto controllo. Perché mantenere un contatto che non vuole ricevere le tue e-mail?
6.-Tasso di reattività
Questo è uno dei KPI dell’-mail marketing più strettamente correlato alla percentuale dei clic. In questo caso, il tasso viene misurato sulle persone che hanno già aperto la tua e-mail e hanno finito per cliccarci sopra. Attraverso il tasso di reattività puoi valutare direttamente le tue CTA. Un basso tasso di reattività può indicare che i destinatari non trovano i tuoi contenuti abbastanza allettanti per continuare il processo e accedere a più informazioni.
- Quando un tasso di reattività è buono: una percentuale pari o superiore al 15% indica che i tuoi contenuti sono apprezzati, allettanti e interessanti per gli iscritti alla tua lista.
- Come misurare il tasso di reattività: numero di clic unici diviso per il numero di aperture uniche moltiplicato per 100.
- Come migliorare il tasso di reattività: per aumentare questo tasso, la cosa più logica da fare è aumentare il volume complessivo dei clic. Puoi farlo migliorando e ottimizzando le tue CTA in modo che siano allineate con gli interessi dei tuoi contatti. In questo caso dovresti chiederti tre cose:
- La CTA è sufficientemente interessante per il tuo pubblico?
- Il design favorisce i link?
- È facile vedere e accedere ai link
7.- Tasso di reclami per spam
Questa metrica ha a che fare con il numero di volte in cui la tua e-mail è stata dichiarata come spam in ciascuna campagna. È molto importante valutare questo KPI in quanto influenzerà la tua reputazione. Infatti, un’alta percentuale di reclami per spam abbasserà il tuo punteggio nei filtri antispam e il tuo indirizzo potrebbe essere classificato come spammer. Tutto questo andrà a incidere sulla tua capacità di recapito, impedendoti di raggiungere la casella di posta del destinatario.
- Quando il tasso di reclami per spam è buono: deve essere inferiore allo 0,1%, ovvero l’equivalente di 1 reclamo ogni 1.000 messaggi inviati.
- Come misurare il tasso di reclami per spam: numero di reclami per spam diviso per il numero di e-mail recapitate moltiplicato per 100.
- Come migliorare il tasso di reclami per spam: innanzitutto, rimuovi dalle tue liste quegli utenti che si sono lamentati e ti hanno segnalato come spam. Non inviare nuovamente una campagna che hai inviato in precedenza e che ha ricevuto un gran numero di reclami, rivedi i tuoi contenuti e prenditi cura della frequenza delle spedizioni.
Ricorda che questa è una delle metriche più importanti utilizzate dagli ISP, client di posta elettronica, per decidere se i loro utenti desiderano ricevere la tua posta o se merita di essere nella cartella spam. In MDirector queste e-mail sono contrassegnate come FBL in una lista di disiscrizioni e contatti dannosi, in modo che non vengano inviate nuovamente.
Ora che sai quali sono i KPI dell’e-mail marketing da non trascurare nelle tue campagne, è il momento di iniziare ad analizzare le prestazioni dei tuoi invii. L’idea è quella di applicare ottimizzazioni per ottenere una maggiore interazione, aumentare aperture e clic, controllando cosa funziona e cosa no nella tua lista contatti. Esistono molte altre metriche, ma in generale queste ti guideranno su cosa correggere. Con MDirector, inoltre, puoi avere accesso a ciascuna di esse per ottenere un’analisi più ampia e accurata su base continuativa.